Oggi voglio raccontarvi un libro intenso.
Per questo nuovo anno mi sono promessa di leggere libri differenti: novità, gialli, horror, narrativa, ma anche testi che non fossero poi molto recenti, ampliando così la conoscenza di grandi autori che hanno segnato il secolo trascorso.

È così che mi sono avvicinata a Kundera: scrittore, poeta, saggista, nato in Boemia e naturalizzato francese, ha raggiunto il suo successo in Italia con “L’insostenibile leggerezza dell’essere” (che mi prometto di leggere).
Ho deciso, però, di avvicinarmi a questo autore attraverso il titolo di un libro che ho osservato a lungo e che mi ha particolarmente colpito: “L’identità”.

Si sa, sono i libri a scegliere noi, e non viceversa. Sono fatta così: il titolo, i caratteri, la quarta di copertina, i colori. Sono loro a parlarci, a sceglierci.

Partiamo dalla trama del libro riportata nella quarta di copertina.

Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, istanti in cui l’identità dell’altro si cancella, mentre di riflesso, dubitiamo della nostra. Solo Kundera poteva trasformare una percezione così segreta e sconcertante in materia romanzesca – e farne uno dei suoi libri più dolorosi e illuminanti.

I protagonisti di questo romanzo sono Chantal e Jean-Marc, che vivono intensamente la loro storia d’amore, ma ad un certo punto sentono qualcosa di diverso insinuarsi dentro di loro: lei sta invecchiando, il suo corpo sta cambiando, “gli uomini non si voltano più a guardarmi”; lui fa ruotare il suo mondo introno alla sua amata: Chantal è il suo centro gravitazionale, allora perché, se è così perdutamente innamorato di lei, confonde il suo amore con altre donne?

L’identità” è una storia di un amore sincero, di gelosia, di ricerca, di riconoscere il senso della vita nell’amore e nella dedizione di chi ci accompagna nella vita. Chantal riceve lettere di un ammiratore segreto, e saranno queste a creare un turbinio di emozioni contrastanti. I due protagonisti si perdono, si distanziano, non si riconoscono più. Si distaccano dal proprio Io. Parte così una ricerca profonda: troveranno la propria identità affidandosi l’uno nelle mani dell’altro; perché in fondo questo è l’amore, riconoscere se stessi nella persona amata.

Non staccherò più gli occhi da te. Ti guarderò continuamente. Ho paura, quando le mie palpebre si abbassano. Paura che nell’attimo in cui il mio sguardo si spegne al tuo posto si insinui un serpente, un ratto, o un altro uomo. (…) lascerò la lampada accesa per tutta la notte. Tutte le notti.”

Ecco le parole chiave di questo romanzo: accettazione, fiducia, dedizione, riconoscimento.

Autore: Milan Kundera | Casa editrice: Adelphi | Anno di pubblicazione: 1997

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