Il suono di Matera. Un suono silenzioso. Un suono così silenzioso che, paradossalmente, appare tribale. Sì, tribale. Tribale fatto di tradizioni che vengono da lontano. Possibile che non sentiate quel suono silenzioso che arriva dalle rocce bianche? Dalle pietre bianche che ci portano nei vicoli del centro storico. Che ci conducono all’affacciata mozzafiato. Mi affaccio e allora lo sento questo suono silenzioso di Matera. E ti chiama, ti dice di entrare nelle grotte e poi di arrampicarti come una lucertola sul tetto verde del Parco della Murgia.

Lì il suono diventa eco. Un eco tribale meraviglioso. Non lo sentite anche voi? Io salgo perché lo sento in tutta la sua forza che non si arresta. Non si ferma quando mi affaccio e da lì guardo quello che guardavo prima: la città antica. È la meravigliosa caratteristica di Matera quella di essere da un capo all’altro in un attimo. L’eco sale da giù e mi dice una sola cosa: resta qui con me, sono Matera.

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