Arriva a Camera – Centro Italiano per la Fotografia, dal 19 luglio all’8 ottobre, la retrospettiva dedicata a Dorothea Lange.

Autrice di una delle icone più celebri del secolo, la toccante Migrant Mother scattata nel 1936, Lange è una delle protagoniste della fotografia documentaria del Novecento.

Questa fotografia è l’immagine identificativa della Grande Depressione: mostra una donna che incarna la sofferenza di un’intera nazione, ma anche una madre che è ancora in grado di proteggere i suoi figli, nonostante tutto.

Ha scosso le coscienze individualiste degli americani e li ha obbligati moralmente a una reazione positiva di fronte a quello che stava accadendo: in altre parole, è diventata uno strumento politico di straordinaria efficacia.

Fu scattata dalla Lange a Nipomo, nell’Imperial Valley, nei primi giorni di marzo del ‘36: la fotografa stava transitando con la sua auto nei pressi di un campo che ospitava oltre duemila braccianti impiegati nella raccolta dei piselli precoci.

Il gelo aveva appena distrutto gran parte della produzione e la situazione stava peggiorando di giorno in giorno.

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