Per tutti quelli che amano l’archeologia e che in questo 2019 si recano a Matera Capitale europea della Cultura, è impossibile non fare un salto a Policoro per vedere il Museo archeologico della Siritide. Un presidio fondamentale per conoscere la Magna Graecia. Proprio qui, a poca distanza dalla mitica Eraclea dove si batterono Pirro e i romani. Qui, nella città che, giustamente, non ha nascosto le ambizioni di diventare il terzo capoluogo della Basilicata perché è il centro più grande dopo Potenza e Matera.

Ma cosa si trova all’interno del Museo archeologico nazionale della Siritide? Qui dentro ci sono alcuni dei rinvenimenti più importanti delle città di Eraclea e di Siris. Possiamo vedere fra le stanze del museo corredi funerali del settimo secolo avanti cristo, ceramiche locali, statuette di voto agli dei, oggetti di artigianato. Nel territorio di Eraclea sono state ritrovate anche ceramiche a figure rosse, monili in oro, gioielli figli dell’artigianato locale e persino la tomba di un orafo perché qui il metallo prezioso per eccellenza era un’arte. Il prossimo anno, mi raccontano qui, ci sarà una mostra legata a Policoro, Taranto e Roma proprio focalizzata su Eraclea.

Usciti dal museo, però, non si può non restare incantati dalla bellezza del mare di Policoro. Un clima bellissimo già a marzo. E poi la riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, con 21 ettari considerate oasi Wwf. Un territorio, quello di Policoro, capace di affascinare i visitatori del passato e quelli di oggi.

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