Calanchi d’argilla circondano Salandra, nata per volontà dei normanni. Da Matera a qui lo stupore di bellezza resta tanto. Prima dei normanni qui ci furono gli enotri e gli svevi, poi gli angioni, i signori di Sanseverino e un’altra famiglia nota per la nobiltà lucana come i Revertera. Anche Salandra fa i conti con il brigantaggio. Mi ha colpito e non poco questo misto di popolazioni in un luogo relativamente piccolo. A Salandra è bello vedere quanto influisca il contesto naturale. Un versante del paese affaccia sul torrente Salabdrella con la sua maestosa valle, i suoi calanchi fatti d’argilla mentre lo sguardo arriva fino al fiume Gruso dove la vegetazione è ricca di boschi, querce, frutteti e uliveti. L’occhio e i polmoni a Salandra godono di grandi vantaggi perché è visibile da qui, e raggiungibile in maniera altrettanto facile, la Foresta di Gallipoli Cognato e, se riusciamo a spingerci più in là, anche il parco con le Piccole Dolomiti lucane.
Per restare alle bellezze che ho potuto apprezzare a Salandra, devo fare menzione del suo Comune che sorge oggi dove un tempo c’era un convento. Per l’esattezza è il convento dei padri riformati noto anche come convento di San Francesco che venne costruito da Francesco Revertera, signore di Salandra. Era la sede dell’Università di teologia e del seminario. Una volta questo convento era dedicato a Sant’Antonio ed è per questo che la chiesa vicina è dedicata a questo santo.
Salandra è davvero un bel posto per rigenerare lo spirito mentre si è in viaggio.

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