Se dovessi riassumere con un solo sapore l’intero territorio della Sila, questo si potrebbe fare con la patata. Buona e gustosa come poche, la patata silana è un prodotto di Indicazione Geografica Protetta (più nota con il termine IGP), e il suo sapore è un unicum grazie al tipo di terreni in cui cresce e grazie al clima che consente una maturazione costante e lenta. L’irrigazione per le patate della Sila viene fatta con acqua di sorgente ed è un tipo di tecnica che non può essere riprodotta facilmente in altri luoghi.

La nascita in alta montagna ha reso la buccia della patata più protettiva e con una maggiore capacità di resistenza ai batteri grazie agli sbalzi di temperatura. Proprio una buccia così resistente e la sua polpa compatta la rendono ottima per la frittura. In Sila possiamo assistere a tante sagre ed eventi che ne celebrano il sapore e che richiama molti turisti curiosi di assaggiare la patata nel suo luogo d’origine. Il territorio della Sila è pieno di ricette squisite ma il piatto per eccellenza è quello delle “patate mpacchiuse”. Proprio queste ultime, che in italiano potremmo chiamare “patate attaccate” anche se la traduzione non rende come il nome dialettale, vengono preparate con poco olio dopo che sono state tagliate a rondelle. Che siano d’accompagnamento carne di maiale o vitello o che vengano mangiate con cipolle o funghi, le “patate mpacchiuse” sono il patrimonio gastronomico universale della grande montagna silana.

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