Un borgo medievale nella bellezza naturale del Parco Nazionale del Pollino. Siamo a Morano Calabro che, non a caso, viene considerato uno dei centri più importanti della parte calabrese della grande montagna. A certificare che sia un posto consigliato come meta turistica è arrivata, nel 2003, la Bandiera arancione che lo ha fatto entrare fra “I borghi più belli d’Italia” scelti dal Touring Club Italiano. Il motivo è semplice ed è da ricercare nel suo patrimonio e artistico. In mezzo fra Basilicata e Calabria, Morano deve molto della sua fortuna, in epoca antica, alla posizione che lo colloca nell’alta valle del fiume Coscile. Questa conformazione ne ha fatto una sorta di roccaforte amata dai signori dei casati calabresi, soprattutto dai Sanseverino di Bisignano.

Nella Morano di oggi i luoghi da visitare sono tanti. Il percorso può iniziare dalla Chiesa arcipretale dei Santi Pietro e Paolo la cui costruzione risale all’anno Mille. All’esterno il nostro sguardo è catturato dal campanile quadrangolare, all’interno dall’affresco che raffigura la Vergine delle Grazie. Sempre dentro alla chiesa possiamo vedere un sarcofago appartenente alla famiglia dei Fasanella e la Croce processionale in argento donata da Antonello de Saxonia. All’interno della chiesa si possono anche osservare quattro statue in marmo di Carrara, raffiguranti santi, realizzate dal padre di Gian Lorenzo Bernini, Pietro. Usciti da qui, il nostro viaggio artistico-religioso a Morano può proseguire verso la Collegiata di Santa Maria Maddalena, la chiesa di San Bernardino da Siena, il monastero di Colloreto, il Convento dei Cappuccini e le chiese di San Nicola e del Carmine.

Salendo per il borgo medievale, arriviamo al castello normanno-svevo. Qui restano i segni del tempo e delle epoche che lo hanno attraversato. La sua origine risale all’epoca romana, ma una nuova caratterizzazione venne data alla struttura dall’impero normanno-svevo. Arrivarono poi gli aragonesi che fecero diventare il castello, la prigione della Signora di Morano, Benvenuta Fasanella, moglie del potente feudatario Tancredi. Spostandoci dal cuore antico di Morano, possiamo visitare la Villa Comunale, polmone verde che ospita al suo interno: faggi, pini, olmi, roseti e bellissime siepi dalle svariate forme.

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