Carlo Levi parlava di Matera e della sua “dolente bellezza”. È vero, ha l’aria di una creatura dalla beltà sofferente. Ma questo non è un male. Quando una bella donna ha una lacrima che le solca il viso, questa resta pure sempre una creatura meravigliosa. Ecco, ho visitato Matera in un giorno di pioggia e così mi è sembrata: una creatura di dolente bellezza. Quando incontri questa creatura ne senti tutte le preziose voci: un sussurrare continuo nella piazza principale, davanti alla statua con il pianoforte io ho teso l’orecchio per ascoltare tutto ciò che si dice. E cosa si dice? Si ascoltano tanti visitatori che apprezzano la bellezza di questi luogi, ecco cosa si dice. E tu, creatura dalla “dolente bellezza”, cosa pensi di tutti noi? Ti diamo fastidio? O ti piace la nostra presenza? Io penso si tratti di questa seconda ipotesi…

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