Cento scatti che documentano il periodo d’oro del cinema, dell’arte, della letteratura e della moda nei primi decenni del secondo dopoguerra, quando Roma e l’Italia divennero uno dei poli principali della vita culturale internazionale. Questa particolare pagina di vita culturale filtrata dall’obiettivo di Elisabetta Catalano si snoda nelle sale della Casa della Fotografia dell’Accademia delle Arti, uno dei musei più prestigiosi di Tashkent, capitale dell’Uzbekistan.

La mostra “Sguardi romani”, promossa dall’Ambasciata Italiana e curata dall’Archivio Catalanoe da Olga Strada, ripercorre attraverso le immagini fissate dall’artista romana, morta nel 2015 a 75 anni, il clima di quell’epoca nella quale spiccarono i maestri del cinema. Lavorando a stretto contatto con Federico Fellini e conoscendo moltissime personalità del jet set internazionale, la grande fotografa fu testimone privilegiata di quel periodo. La sua vocazione particolare per il ritratto le consentì di trasmettere in maniera autentica non solo l’atmosfera di quegli anni, ma anche il carattere dei personaggi. Gli organizzatori sottolineano che la mostra, primo significativo evento culturale in presenza organizzato dall’Italia in Uzbekistan dall’inizio della pandemia, ”è stata altamente apprezzata sulla scena culturale di Tashkent per la qualità e l’originalità di un’iniziativa del tutto nuova per la realtà uzbeka”.
Ad inaugurarla l’ambasciatore in Uzbekistan, Agostino Pinna, insieme con il presidente dell’Accademia delle Arti.