Un appello firmato dai rappresentanti della cultura che hanno raggiunto questa età e che porta ben 122 firma fra cui quelle di Massimo Cacciari, Carlo Ginzburg, Giorgio Agamben, Eugenio Borgna, Salvatore Natoli, Ginevra Bompiani, Giuseppe Conte, Ludina Barzini, Rosetta Loy, Elio Pecora e Vivian Lamarque.
“Noi, scrittori, artisti, intellettuali, rappresentanti della cultura e tuttora operanti nel contesto sociale, esprimiamo con forza fin d’ora il nostro dissenso nei confronti dell’eventualità di una disposizione limitativa della libertà personale – è scritto dagli oltre centoventi firmatari – che volesse mantenere una fascia di persone ancora attive, in buona salute e in grado di dare ulteriori preziosi apporti alla nostra società, in una segregazione sine die solo in base al dato anagrafico, dell’appartenenza cioè a una fascia di età dai 70 anni in su”.
Parlano di una “discriminazione sarebbe incostituzionale, in quanto discriminerebbe una fascia di cittadini di serie b, privati della loro libertà con una imposizione del tutto ingiustificata. Quello dell’età anagrafica non è infatti un criterio che abbia un senso, tanto è vero che in tempi recenti era stata da qualche genetista avanzata la proposta di creare una carta di identità biologica, in quanto spesso l’età effettiva non corrisponde a quella riportata sui documenti”, spiega il manifesto. 

Author