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Arriva I “blues” di Tennessee Williams.

Titolo originale “American Blues”; copyright 1952 by Giulio Einaudi Editore; traduzione di Gerardo Guerrieri.
Le illustrazioni presenti all’interno sono tratte da fotografie dal vero di ambienti degli Stati Uniti.

Tennessee Williams nasce il 26 marzo 1914 a Columbus. Premio Pulitzer nel 1995. Attesta di sé: “I miei avi erano pionieri del Tennessee, si distinsero nelle guerre contro gli Indiani. Mi si perdoni se parlo esclusivamente dei miei avi”.

Articolato in quattro brevi dialoghi drammatici in forma teatrale:

– la camera buia
– ritratto di Madonna
– la lunga permanenza interrotta
– proibito

Ciascuno con un tema relativamente attuale considerando l’anno di nascita dell’autore. Morte, prostituzione, miseria, degrado, gli anziani come peso per la società.
Quattro racconti lucidi e “asciutti” dove la ripetizione di dodici battute strutturate sul modello della musica Blues (quasi a costituire una colonna sonora) si fanno incalzanti e si scontrano con la deludente realtà, lasciando il silenzio (pausa) l’unica alternativa per riprendere fiato e passare al livello di coscienza successivo. Al termine della lettura ci si rende conto di essere immusoniti e di star digrignando i denti da un po’.

Storie di vita vissuta, esistenza degli emarginati o di coloro che hanno preferito l’emarginazione, rispetto al confronto, per non esaminare la propria limitatezza.

Come cita Guerrieri: “la necessità della compensazione nasce negli insoddisfatti, nei delusi, in coloro che la vita ha privato di un unico bene  (una famiglia, una tradizione, un amore); la privazione di questo bene travolge il loro equilibrio morale, e stabilisce una nuova tensione di desiderio, istintivo, animale, febbrile..

NESSUNO LIETO FINE.

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