Un uomo cammina in mezzo a una pozzanghera, sullo sfondo un cimitero. Non c’è nulla, nel gesto e nella situazione, che sia particolarmente memorabile.

Eppure, questa foto ci colpisce.

Osserviamo l’uomo che cammina. E’ partito da una scala collocata in mezzo alla pozzanghera e sembra che abbia spiccato un salto. Sembra di fretta, ma non sappiamo da dove viene e dove stia andando. E’ movimento allo stato puro, un’ombra che si sposta. Sullo sfondo un manifesto in cui si può vedere un’altra figura che salta, una sorta di seconda ombra, questa volta nella direzione opposta. Il gioco dell’uomo in primo piano e del manifesto sullo sfondo crea un filo conduttore. Al centro un uomo osserva da dietro le sbarre il cimitero. Staticità, in contrasto col movimento in primo piano.

Cartier Bresson sosteneva l’importanza del “cogliere l’attimo”, cioè eternare quel momento decisivo in cui ciò che avviene e ciò che sentiamo si allineano permettendo di dare un senso a una scena.

E’ una concezione artistica, l’arte nel momento stesso in cui si realizza si stacca dal suo autore: l’artista “sente” che è il momento giusto e tutto prende vita.

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