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Mery Casella

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Da giovedì 23 novembre a sabato 25, Matera Città del Pane ospiterà il grande evento “Pane di comunità”, con convegni, tavole rotonde, mostre, laboratori, degustazioni, spettacoli teatrali e performance artistiche, che si terranno presso la sede del Museo nazionale all’ex ospedale San Rocco in via San Biagio.

L’evento è realizzato dall’Amministrazione comunale di Matera, in collaborazione con “Officine delle idee” e “Il Cammino del pane”.
«Questo evento – spiega il sindaco Bennardi – arriva dopo lo sforzo e impegno dell’Amministrazione a proclamarsi Città del pane, immaginando un percorso concreto di iniziative, relazioni e networking, in grado di elevare a livello nazionale e locale la consapevolezza del valore del pane di Matera come eccellenza gastronomica».

Il ricco programma parte giovedì 23 novembre alle ore 9.30 con i saluti del sindaco, Domenico Bennardi, e dell’assessore alle Attività produttive Lucia Gaudiano. A seguire il primo convegno moderato dal professor Giovanni Caserta, con: “Il pane in età romana: magazzini, fornai e panetterie” su cui relazionerà Francesco Martorella dell’Unibas; poi “Pane e condizione sociale nel Medioevo” con Alessandro Di Muro di Unibas; “Vicinati: etnografia di oggetti” con l’architetto Anna Maria Mauro del Museo nazionale – Matera; “Il pane nella contemporaneità e il rapporto con la tradizione” con Ferdinando Mirizzi di Unibas e “I pani cerimoniali nella tradizione materana” con Giovanni Caserta.

Dalle ore 15.30 alle 18.00 si terrà l’Estemporanea “Disegniamo le forme del pane”, curata dai ragazzi del liceo artistico Statale “C. Levi” di Matera, coordinati da Daniela Madeddu, e “Opera pittorica eseguita dal vero” a cura dell’artista Stefano Durante.
Alle ore 19.00 la degustazione “Sapore di pane”, a cura dei ristoratori e panificatori materani con ingresso libero presso il vicino hub di San Rocco.

Alle ore 20.30 presso il teatro “Guerrieri” di piazza Vittorio Veneto si terrà la rappresentazione teatrale “Matera e Manzoni: il pane della tradizione, tra rivolte e altre storie”, a cura dell’associazione culturale “Festival del Teatro e della Comicità Città di Luino”, con ingresso libero.

Si riprende venerdì 24 novembre alle ore 9.30 in via San Biagio fino alle ore 11.00 con i laboratori di scenografia curati da Daniela Madeddu; poi laboratorio “Mani in pasta” a cura di Massimo Cifarelli; quindi da Massimo Casiello in via San Francesco da Paola Vecchio, per il laboratorio “Il timbro del pane”; in contemporanea “Ceramica d’Arte” in via Bruno Buozzi, con il laboratorio di ceramica a cura di Maria Bruna Festa.

Alle ore 11.00 è prevista l’inaugurazione della mostra “Le forme del pane”, con disegni dei ragazzi del Liceo Artistico sezione architettura III D e V A ed esposizione dei disegni realizzati dai ragazzi del liceo artistico a cura del professor Francesco Farella e della professoressa Maria Onorina Panza della sezione Architettura con votazione popolare.
Alle ore 17.30 performance itinerante “Corpo di pane” a cura di Donato Laborante, con sculture di Matteo Lucca e Domenico Festa e opere pittoriche di Marianna D’Aquino.

Infine, alle ore 20.30 presso la galleria “Domusmad.art” in vico Fornaci Vecchie 41, l’inaugurazione della collettiva di Gener@Azioni “Le vie del pane”, che resterà aperta fino a domenica 3 dicembre ad ingresso libero.

Nella giornata conclusiva di sabato 25 novembre, Matera diventerà il palcoscenico di un evento straordinario dal titolo “Il Cammino del Pane: Itinerario europeo e mediterraneo, universale, turistico e culturale. Dialogo tra le comunità e i popoli”.
Un’occasione unica per esplorare il mondo affascinante del pane e del suo significato culturale profondo, attraverso il prisma di un itinerario che unisce le persone, le comunità e le tradizioni. Il pane, elemento chiave del nostro patrimonio culturale, è il filo conduttore di questo cammino. Il Manifesto, ispirato a principi fondamentali, abbraccia la cultura del pane come elemento di congiunzione e mediazione culturale, sociale e turistica. Attraverso il cammino del pane, si uniscono le comunità, territori e popoli, promuovendo valori di solidarietà, fratellanza e amore per gli altri.

I pilastri del Manifesto sottolineano l’importanza di preservare le tradizioni della produzione del pane, il recupero dei grani antichi, l’impiego di materie prime di qualità e la valorizzazione delle comunità locali. La partecipazione attiva, la coesione sociale e culturale, l’accessibilità, la consapevolezza, la sostenibilità, la responsabilità, l’economia circolare, la valorizzazione del patrimonio e la promozione della cultura del buon cibo sono tutti obiettivi che intendiamo perseguire.

Il Programma della Giornata del 25 novembre

Si parte alle 10.00 con i saluti istituzionali del Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, e dell’Assessore Attività Produttive del Comune di Matera, Lucia Gaudiano.
Interverranno S.E. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina-Tricarico, Angela Martino, Presidente Assopanificatori Matera, Leo Montemurro, Presidente CNA Basilicata, Rosa Gentile, Presidente e dirigente Nazionale Confartigianato Matera, Nicola Minichino, Presidente Copagri Basilicata, Vitina Marcantonio, Presidente Rete Agricola Materagri, Francesco Macrì, Presidente Gal Terre Locridee, Emanuele Antonio Oliveri, Presidente Gal Batir, Natale Carvello, Presidente Gal Kroton.

Alle 11.00, si parla di “Panturismo, turismo di comunità ed esperienziale” e interverranno Vito Sabia, Presidente UNPLI Basilicata, Filippo Capellupo, Presidente UNPLI Calabria, Mario Ialenti, Direttore Regionale Pastorale Turismo Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise, Fortunato Cozzupoli, Direttore Gal Batir, Guido Mignolli, Direttore Gal Terre Locridee, Roberto Calari, Esperto in Cultural Planning.
Alle 12.00, si terrà il dibattito dal titolo “La Rete dei Borghi e delle Comunità del Cammino del Pane” saranno presenti Giampietro Coppola, Sindaco di Altomonte, Domenico Modaffari, Sindaco di Africo, Antonio Carlomagno, Sindaco di Cerchiara di Calabria, Rosario Sergi, Sindaco di Platì, Laura Multari, Il pane di Canolo, Angelo Adduci, Presidente Consorzio del Cedro di Calabria, Annika Patregnani, Habitat World.

Il tutto verrà moderato da Antonio Blandi, Project Manager Officine delle Idee e Piero Pettenò, Marco Polo Project.
Concluderà il forum la firma del “Manifesto del Cammino del Pane”.

Infine, dalle ore 19.00 alle 21.00 in vico Fornaci Vecchie 41 (Sasso Barisano) doppio spettacolo di performance “Matrici un rito”, a cura di Alessandra Asuni con 18 posti limitati e prenotazione obbligatoria, chiamando al numero: 353.3950785.

Repliche previste per domenica 26 novembre, sempre dalle ore 19.00 alle 21.00.

Tutte le informazioni sull’evento sono disponibili anche sui siti: www.materawelcome.it
e www.ilcamminodelpane.it.

L’amministrazione comunale di Casignana sarà presente alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum per promuovere non solo l’offerta turistica del sito della Villa Romana di Casignana, ma anche per valorizzare la rete dei siti archeologici romani presenti nella Locride.

Alla conferenza di presentazione del progetto di valorizzazione dell’area archeologica della Villa Romana, che si terrà il 4 novembre 2023 presso la Sala Velia a partire dalle ore 17,15, parteciperanno:

Rocco Celentano – Sindaco di Casignana;

Franco Crinò – Vicesindaco di Casignana;

Agata Mazzitelli – Consigliera Delegata alla Cultura del Comune di Casignana;

Sergio Marando – Rup Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana;

Loredana Musolino – Supporto Tec. Amm. al Rup Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana;

Umberto Panetta – Direttore dei lavori del Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana;

Alessandro Borruto – Commissione Straordinaria Comune di Portigliola;

Giacomo Crinò – Consigliere Regione Calabria;

Giuseppe Fontana – Sindaco di Locri;

Francesco Macrì – Presidente Gal Terre Locridee;

Guido Mignolli – Direttore Gal Terre Locridee;

Luca Ritorto – Sindaco di Gioiosa Ionica;

Vincenzo Tavernese – Vicesindaco di Marina di Gioiosa

L’incontro sarà moderato da Antonio Blandi – Project Manager di Officine delle Idee.

La Villa Romana di Casignana
L’area archeologica della Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana si estende per circa 15 ettari a monte e a mare della SS.106. Oggi è possibile ammirare una struttura estesa per oltre 4.700 mq articolata in ambienti termali, residenziali e di servizio. La Villa Romana di Casignana, che conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria, rappresenta uno dei complessi di epoca romana più importanti dell’Italia Meridionale.

Locride Romana
Il Comune di Casignana, il Gal Terre Locridee, Officine delle Idee e i Comuni di Locri, Marina di Gioiosa Ionica, Gioiosa Ionica e Portigliola stanno realizzando, all’interno del progetto “Locride 2025 tutta un’altra storia”, l’itinerario archeologico “Locride Romana” che comprende: la Villa Romana a Casignana, la Villa del “Naniglio” a Gioiosa Ionica, il teatro romano a Marina di Gioiosa Ionica, il Palatium tardo antico di Quote San Francesco e il Teatro a Portigliola, il Casino Macrì a Locri.

Incastonata alle pendici della Sila Piccola nel cuore del Parco Nazionale, Taverna si distingue come una delle mete turistiche più significative della Calabria.

Il borgo, immerso nella bellezza del paesaggio, si trova tra suggestivi boschi e villaggi montani che si snodano creando il punto di partenza ideale per escursioni e attività all’aria aperta.

Nella suggestiva frazione Villaggio Mancuso, circondata da boschi incantevoli, spicca il Centro Visita “Monaco – Antonio Garcea”.

Questa oasi di biodiversità offre non solo musei, ma anche aree e laboratori didattici, una sala convegni e sentieri accessibili a una vasta utenza. La struttura è attrezzata per garantire l’accessibilità e il piacere dell’ambiente naturale anche ai visitatori con disabilità motorie, con servizi come il sentiero per ipo e non vedenti, tabelle descrittive in Braille e la possibilità di escursioni in Joelette.

Dal punto di vista culturale, Taverna vanta le opere d’arte di Mattia Preti, noto come il Cavaliere Calabrese, uno dei più grandi pittori italiani del ‘600, nato proprio in questo borgo.

Le sue opere sono disseminate in vari luoghi, creando una sorta di “museo diffuso”. Potrete ammirarle nel Museo civico, nella chiesa di San Domenico, riccamente decorata con stucchi e affreschi, e nella suggestiva chiesa barocca di Santa Barbara. Oltre a ciò, il borgo gode di un Museo d’arte contemporanea all’aperto e le Vie della Poesia, con i versi di autori illustri come Alda Merini incisi su terracotta e disseminati per le vie del paese.

Tra i tesori gastronomici del territorio, spiccano la pregiata patata silana IGP, il delizioso Pane della Sila e il rinomato Caciocavallo Silano, formaggio di antichissima origine, particolarmente nutriente e caratterizzato dalla sua inconfondibile forma a pera o a fiasco.

Escludendo la Bibbia e il Corano, i libri più tradotti al mondo sono tutti romanzi o al massimo romanzi brevi. Quasi tutti parlano di avventure fantastiche e molti di essi furono scritti per i bambini.

Ecco quali sono:

-Il Piccolo Principe (Francia)
-Pinocchio (Italia)
-Alice nel Paese delle Meraviglie (Inghilterra)
-Le Fiabe di Andersen (Danimarca)
-Ventimila Leghe Sotto i Mari (Francia)
-Le Avventure di Asterix (Francia)
-Le Avventure di Tintin (Belgio)
-L’Alchimista (Brasile)
-Pippi Calzelunghe (Svezia)
-Harry Potter (Inghilterra)

Questo perché si tratta della tipologia di scritto più semplice da leggere, quella più vicina alla lingua comune e in grado di veicolare messaggi estremamente diversificati.

Il romanzo è quindi una delle prime forme di intrattenimento di massa e, proprio per questo, nel corso dei secoli ebbe una diffusione molto maggiore rispetto ad altre forme di opere testuali, come il saggio o il trattato.

Benvenuti a Belcastro, nella suggestiva cornice tra Catanzaro e Crotone, dove il passato si intreccia con il futuro, e la Sila piccola abbraccia la costa ionica.

Questo borgo medievale, con il suo centro compatto e le case che si ergono le une accanto alle altre, trae le sue radici dalla tradizione legata a San Tommaso D’Aquino.

Sul punto più alto, la Torre del castello domina il panorama, una testimonianza tangibile della storia di Belcastro. Un tempo feudo medioevale e vescovile, il castello con la sua Torre “Mastra” ha resistito alle sfide del tempo. Erano tempi in cui la minaccia turca richiedeva un’ulteriore difesa, e gli aragonesi, con sagacia, fortificarono il castello per proteggere le contee di Catanzaro e Crotone.

Il Castello di Belcastro è stato anche la dimora dei Conti d’Aquino, genitori di San Tommaso. Si dice che il grande filosofo sia nato proprio tra le mura che oggi ospitano la Cappella, un luogo carico di storia e di spiritualità.

Considerata simbolo della cultura rurale americana, American Gothic lascia spazio a diverse interpretazioni.

L’interpretazione principale con cui si legge l’opera di Wood è quella che indicò l’artista stesso: ossia che il quadro sia una rappresentazione caricaturale e satirica degli americani e della loro esistenza.

Nel corso degli anni, invece, si son susseguite diverse interpretazioni sulla coppia, come ad esempio:

un frammento del folklore dell’America vittoriana;

un ritratto di lutto molto diffuso nella tradizione religiosa protestante;

una rappresentazione del Complesso di Edipo che Wood può aver espresso inconsciamente.

L’immediata accoglienza del pubblico di American Gothic fu perplessa se non sdegnata. Infatti, quando i giornali e le riviste diffusero la riproduzione dell’opera vi furono diverse reazioni avverse ma, con il passare del tempo le opinioni divennero positive ed entusiastiche: da una parte, perché critici importanti come Gertrude Stein e Christopher Morley ne parlarono bene; dall’altra, perché, nella cornice della Grande depressione, il quadro veniva letto come un simbolo dello spirito tenace dei pionieri americani.

Sapevate che il lavoro di denuncia sociale di Gardin contribuì a far passare la legge Basaglia?

Uno dei suoi progetti più importanti, infatti, è quello dei manicomi, che aiutò a far passare la legge Basaglia nel 1978 disponendo la chiusura dei manicomi, segnando una svolta totale nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici.

Diversi anni prima, mentre Basaglia avviava già le sue prime esperienze anti-istituzionali nei confronti nell’ambito della cura dei malati mentali, Berengo Gardin insieme a Carla Cerati realizzavano i primi reportage nei manicomi, che poi divennero parte del libro “Morire di classe”, che diede grande contributo, usando quelle immagini forti e di denuncia sullo stato dei pazienti nelle strutture.

“Ogni volta che facevamo foto spiegavamo ai malati perché volevamo fotografarli e loro capivano, ci davano la loro approvazione. Cercavo di non fotografare il malato e “la malattia per la malattia” ma la condizione nella quale era costretto il malato: alcune cose che succedevano erano già proibite per legge ma venivano comunque fatte.”

Oggi vi raccontiamo una tradizione dell’antico borgo di Civita (CS) legata ad una festività che si tiene ogni anno tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, periodo in cui anche la civiltà greca e la romana davano vita a rituali, rispettivamente nelle feste Anesterie e Febbruali per ricordare e propiziarsi gli abitanti del Regno senza luce.

Gli arbëreshë di rito bizantino-greco, ieri come oggi, innalzano coralmente la preghiera in ricordo dei cari estinti “Shërbesa e Varrimit” e segnalano l’importanza del periodo in questione con particolari propiziazioni alimentari (collivi e pani devozionali dati per lo più ai sostituti dei morti: i poveri e i mendicanti).

In ogni casa si accendono lumini ad olio e basta solo la presenza di queste piccole fiammelle e il loro strepitio per dare l’impressione che la casa sia visitata dai morti.

I fedeli partono dalla chiesa e raggiungono in processione il cimitero, intonando canti, qui il sacerdote celebra la messa di suffragio e benedice con incenso ed acqua santa, le tombe.

Una copertina molto semplice quella della prima edizione del 1868 di Piccole Donne, priva di immagini e di illustrazioni.

Questo è dato dal fatto che la tecnologia di stampa dell’epoca limitava la complessità delle immagini e dei disegni sulla copertina.

Le edizioni successive, invece, iniziarono ad avere uno stile decorativo e dettagliato. Solitamente erano rilegate in tela o pelle e spesso presentavano illustrazioni o disegni incisi in oro o inchiostro. Il titolo, ad esempio, apparve in diverse occasioni in oro.

Sapete che il pensatore di Rodin avrebbe dovuto rappresentare Dante?

Originariamente denominata “Il Poeta”, la scultura avrebbe dovuto far parte di una porta monumentale in bronzo che era stata richiesta a Rodin dal ministro Edmond Turquet come nuovo ingresso per il Musée des Arts Décoratifs a Parigi. La porta, però, non è mai realizzata ed è rimasta in stato progettuale poiché l’artista vi lavorò fino alla morte senza mai poterne vedere la fusione in bronzo.

L’opera, quindi, rimase incompiuta. L’artista aveva carta bianca sul tema da rappresentare e al tempo aveva deciso di realizzare una composizione di 180 figure di diverse dimensioni che rappresentassero un tema a lui caro, ovvero l’universo dantesco della Divina Commedia.

In particolare, “Il Pensatore” di Rodin era stato ideato per essere posto nel timpano della porta quasi a vegliare sugli altri personaggi, e avrebbe dovuto raffigurare proprio Dante davanti alle porte dell’Inferno intento a meditare sul suo poema. Questo spiega la posa che Rodin ha fatto assumere alla sua scultura.