Se arrivi dalla Calabria jonica Nova Siri è un posto che senti molto vicino. Il mio viaggio per Matera parte da Rossano con la mia famiglia. Ce ne andiamo a vedere la Capitale europea della Cultura perché in questo 2019 non possiamo esimerci dalla visita e lo trovo giusto così. Quando parti dalla Calabria sembra che la Basilicata sia più vicina che per altri ma le due città capoluogo, Matera appunto e Potenza, non sono poi così al nostro fianco. La porta di ingresso è Nova Siri. Ci arrivi dopo essere passato Trebisacce, Roseto Capo Spulico e l’ultimo presidio calabrese sulla 106 Rocca Imperiale, patria di uno dei limoni più gustosi del Paese. Varcato quel limite, sei in Basilicata. Sei a Nova Siri. Non avevo mai fatto prima una visita qui. A parte il piazzale dove si fermano i bus che, per tanti meridionali, è una vera e propria porta d’accesso di rientro nelle nostre terre. Con la famiglia abbiamo deciso di fermarci e vederla un po’ questa Nova Siri di cui conoscevamo solo la Marina e tutto ciò che si trova sulla statale 106. Guardi il mare e ti trovi immerso nel Golfo di Taranto che di regioni ne riunisce ben tre. A poca distanza da qui, poi, c’è la riserva naturalistica del Wwf che si trova nei pressi del fiume Toccacielo dove svolazzano, in tranquillità, gli aironi e le gabbianelle. Quando sali verso la zona collinare di Nova Siri resti a guardare i frutteti. Immensi. Anche perché qui l’agricoltura è l’attività principale. Arance, pere ma anche ulivi, carciofi, finocchi: qui la produzione naturale è tanta, ricca e variegata. E poi qui si stanno attrezzando sempre più a migliorare la filiera del vino che con la pasta fresca, come i frizzuli alla mollica, sta diventando un’altra tipicità di Nova Siri. Spero, con questo mio breve scritto, di farvi venire voglia di vedere Nova Siri. Di passare dal mare al Pollino in pochi chilometri. Se lo merita il posto, se lo merita la gente.

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