La Sila è piena di luoghi di culto. Luoghi mistici che rimandano alla riflessione anche quando si è in relax. Luoghi, fra l’altro, bellissimi e ricchi di storia. La Sila crotonese ospita un paese in particolare che dei luoghi di culto ne fa una vera e propria attrattiva. Si tratta di Mesoraca dove sono stati costruiti, nel corso dei secoli, una decina fra chiese e conventi.

Il nostro tour incomincia con la chiesa dell’Annunziata. Dedicata ai Santi Pietro e Paolo, si trova nel rione Annunziata, vicino al castello, nel centro della città vecchia. All’interno ho potuto ammirare anche degli affreschi sulla volta e un dipinto di Cristofaro Santanna. Scendendo poi verso rione Campo, andiamo a visitare la chiesa del Ritiro. Dentro c’è un grande dipinto che celebra la Madonna e, per la sua bellezza, è, sin dagli anni ‘30, dichiarato monumento d’interesse nazionale. Basta entrarci una sola volta per capirne il perché del resto. Basta osservare le campane che sono lì dalla fine del 1700. Se ci spostiamo nei pressi del Monte Giove possiamo entrare nel Santuario del Santissimo Ecce Homo. Arrivati qui ci pervade un senso di pace e possiamo ammirare le tante opere artistiche che lo abbelliscono fra cui la statua della Madonna delle Grazie scolpita nel marmo di Carrara e la statua in bronzo che raffigura San Francesco d’Assisi. Chi vive in questi luoghi racconta che il santuario, nel corso, dei secoli ha ospitato Papa Zosimo e Sant’Umile da Bisignano. Si possono vedere i resti delle mura dell’Abbazia di Sant’Angelo in Frigillo che ha goduto della protezione di Federico II e possiamo visitare la chiesa rinascimentale che una volta era all’interno del Convento dei Cappuccini (dove oggi sorge il cimitero). A Mesoraca, alzando gli occhi al cielo nella zona di Filippa, vedremo il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo con i suoi tre altari in marmo e, alle pareti, la raffigurazione delle tredici stazioni della Via Crucis. Il nostro viaggio nei luoghi di culto continua alla chiesa della Candelora che celebra i Santi Nicola e Giovanni Battista, la chiesa della Santissima Immacolata e quella di Longobucco. Il nostro itinerario termina con i resti del monastero di Santo Stefano. Un viaggio adatto ai cattolici e non, perché grazie all’arte, Mesoraca incanta chiunque.

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