È un vero e proprio paese abbandonato ma non per questo, Laino Castello, ha perso la sua bellezza. La storia che mi hanno raccontato di questo posto è molto affascinante. Siamo all’inizio degli anni Ottanta ed un forte terremoto fa in modo che gli abitanti di Laino Castello debbano andare via. C’è chi si sposta verso Laino Borgo, chi in altri paesi sparsi fra il Pollino calabrese e quello lucano.

Il territorio è molto complesso, si spazia dai 1291 metri del monte La Destra ai 175 metri della parte più bassa del fiume Lao. La storia di Laino Castello è legata a quella di Laino Borgo. I due paesi, per molti anni, rimasero uniti sotto l’unico nome di Laino Bruzio poi si divisero definitivamente nell’ottobre del 1947. In questo territorio ci sono tracce della presenza di popolazioni magnogreche, degli enotri e dei bizantini nonché dei monaci che seguivano la regola di San Basilio.

I luoghi più interessanti da vedere sono la Chiesa Madre di San Teodoro, d’origine bizantina, in cui era custodito un trittico di Pietro Befulco raffigurante la Madonna in trono con Bambino ed i Santi Teodoro e Gerolamo; la Chiesa di Santa Maria delle Vergini e i ruderi del castello longobardo, adibiti a cimitero in seguito all’editto di Saint Cloud del 1804.

Un’altra peculiarità di Laino Castello è il Borgo-albergo, un progetto sostenuto dall’amministrazione comunale e finalizzato al recupero dell’antico borgo, grazie al quale sono state già ristrutturate alcune strutture che offrono ai turisti la possibilità di visitare questo straordinario “paese fantasma”.

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