“Gold Marilyn Monroe”, che verrà più tardi riprodotto in serie nella forse ancor più famosa opera “Marilyn” del ’67, viene prodotto in seguito alla morte dell’attrice, leggenda e icona assoluta del suo tempo.

Il volto della donna è rappresentato con colori innaturali, elettrici, che appiattiscono l’immagine, tanto da diventare una sorta di cartoon. Una piattezza che pone come un velo tra l’immagine e lo spettatore, accentuando una distanza che viene ulteriormente amplificata dal campo dorato che la circonda: Marilyn così ritratta ricorda allora le icone religiose della storia dell’arte cristiana, un’icona però simbolica ma irreale, che rende impossibile l’identificazione con l’essere umano che vi è dietro il mito.

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