Conoscete l’amaro di Pisticci? Se ve lo racconto in questo modo, quasi tutti voi rispondereste con un “no” ma se aggiungo che questo paese della Basilicata è quello dove viene prodotto l’Amaro Lucano? Sono convinto che la vostra cambierebbe immediatamente. Io e i miei amici siamo andati a visitare Matera Capitale della cultura europea e, essendo noi amanti del buon bere (responsabilmente), ci siamo chiesti dove mai venisse realizzato l’Amaro Lucano conosciuto in tutto il mondo. È bastato fare qualche ricerca e, nel nostro viaggio, abbiamo approfittato per fare una capatina anche nella Capitale dell’amaro.
Trovare la distilleria è molto facile: basta recarsi nella strada che porta il nome del suo fondatore ovvero il cavaliere Pasquale Vena che, alla fine dell’Ottocento, inizio a commercializzare l’amaro a base di erbe. Ci stanno ben trenta erbe e, anche qui a Pisticci, ci dicono che è una ricetta segreta della famiglia Vena che viene tramandata sin da allora. Quando arrivi davanti alla distilleria ti sembra di essere Charlie al cospetto di Willy Wonka nella mitica Fabbrica di cioccolato. A pensarci bene, come è scritto in alcuni cartelli descrittivi della storia dell’amaro, i dolci hanno a che fare con il prodotto perché Vena, prima di svoltare con il liquore, era un pasticciere.

Un po’ per fare gli spiritosi, un po’ perché eravamo davvero interessati, abbiamo chiesto se qualcuno ci presentava la ragazza ritratta sulla bottiglia. Gli abitanti di Pisticci, piuttosto che mandarci al diavolo, sono stati al gioco e ci hanno raccontato che quello che indossa la donnina è il tipico vestito del folklore del paese.
Questo vestito tipico si chiama “pacchiana” e, come si vede anche nell’etichetta, ha una gonna in panno scuro a pieghe larghe chiamata vunedd. Sopra c’è lo sciupp che è poi una specie di corpetto ricamato. La indossavano le ragazze pronte per sposarli. Alla ragazza dell’amaro è andata bene: il suo matrimonio dura dal 1894.

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