Author

Francesco Cangemi

Browsing

Una serie di bronzi e ceramiche di Paolo Staccioli, soprattutto raffiguranti guerrieri e cavalli, sono esposti fino al 5 agosto in sala d’Arme a Palazzo Vecchio a Firenze. La mostra, copromossa dal Comune e dall’Associazione Giampaolo Talani, è curata da Antonio Natali ed è stata inaugurata oggi dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla presenza dell’artista, della presidente della commissione cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi, del sindaco di Scandicci Sandro Fallani e della storica dell’arte Elisa Gradi.

La sala d’Arme, spiega una nota di Palazzo Vecchio, è idealmente suddivisa in sei spazi, definiti da pilastri e volte a crociera, e ospita le opere come concepite in una catena di installazioni singole che compongono poi un disegno comune. “Il maestro Staccioli con le sue opere d’arte abita Sala d’Arme – ha detto Sacchi -. Questa esposizione è una vera e propria mostra di rinascita; è un’ampia monografica che racconta la storia e la vita di un artista toscano, fiorentino, e questa sala ben si presta ad accoglierla perché è un luogo aperto, che si affaccia su piazza della Signoria. Continueremo a portare il meglio dell’arte toscana in questa sala”.

I Tao Awards 2021 per la Moda, i prestigiosi premi che vengono consegnati a luglio dal Teatro Antico di Taormina nell’ambito di una manifestazione che in programma dal 13 luglio al 17 sono stati assegnati da una giuria di esperti a Cristiano Burani, Gianluca Capannolo, Alessandro Enriquez e al duo di designer Marco Giugliano e Nicolò Bologna che hanno lanciato il brand Marco Bologna. A Piero Piazzi, manager e talent scout che sarà accompagnato dalla top model Nadège, andrà il premio alla carriera.

A Ludovica Casellati andrà invece il primo Tao Award dedicato alla Sostenibilità, per il suo impegno nella promozione di un turismo a basso impatto ambientale. I nomi degli altri vincitori dei Tao Awards saranno rivelati in occasione della conferenza stampa del 13 luglio che si terrà in presenza a Taormina sul terrazzo dello storico Palazzo Calanna – La Baronessa.
Intanto fervono i preparativi per la serata di Gala di Taomoda Awards 2021, data unica il 16 luglio al Teatro Antico di Taormina, appuntamento clou della Taomoda Week, tra i Grandi eventi della Regione Siciliana, patrocinata tra gli altri dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e realizzata in sinergia con l’Assessorato regionale alle Attività Produttive, con il supporto dell’assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo.
“Ci aspetta un’edizione speciale – commenta Agata Patrizia Saccone, presidente di Taomoda, che presenteremo in un format ricco e concentrato, trainati dall’entusiasmo di un continuo sapersi rinnovare. La peculiarità di Taomoda Week è quella di essere un evento di eccellenza, che punta sulla qualità, sulla concretezza, sui contenuti, sulla rilevanza culturale dei vari appuntamenti che coinvolgono giorno per giorno personaggi di prestigio e di fama internazionale”.

Va all’unica donna in gara il Premio Bindi 2021. Tra gli otto finalisti che si sono esibiti sul palco di Santa Margherita Ligure la giuria ha scelto Asteria, nome d’arte di Anita Ferrari 22 anni di Bergamo.

“Un’emozione incredibile, non me l’aspettavo. Dedico questo premio a mia mamma che avrebbe voluto fare la cantante”. è il commento della giovane cantautrice che durante la serata ha presentato il proprio brano originale “Sempreverde” e ha interpretato il brano di Umberto Bindi “Riviera”.
“Perché Asteria? Perché mi chiamo come una pornostar e non arriverei mai a fare i suoi clic” è stata la risposta che ha dato a chi dalla giuria le ha chiesto del suo nome d’arte. Una prontezza e una spontaneità che ha convinto a votare per lei.
Durante la serata, è stata assegnata anche la targa “Giorgio Calabrese” per il miglior autore alla band I Segreti e la targa “Beppe Quirici” per il miglior arrangiamento a Disarmo.
Consegnata anche la targa Premio Bindi New Generation (con un anno di ritardo) a Wrongonyou che ha incantato con la sua voce e la sua chitarra. Il Premio Bindi è organizzato da Le Muse Novae, sotto la direzione artistica del cantante e autore Zibba e supportato dal comune di Santa Margherita Ligure, da Siae e da Regione Liguria.

Le scorse edizioni del Premio sono state vinte da artisti che si sono spesso poi affermati nel mondo della musica: Lomè (2005), Federico Sirianni (2006), Chiara Morucci (2007), Paola Angeli (2008), Piji (2009), Roberto Amadè (2010), Zibba (2011), Fabrizio Casalino (2012), Equ (2013), Cristina Nico (2014), Gabriella Martinelli (2015), Mirkoeilcane (2016), Roberta Giallo (2017), Lisbona (2018), Micaela Tempesta (2019), Luca Guidi (2020). (ANSA).

Un centinaio di visitatori sono stati i protagonisti dell’ apertura straordinaria al pubblico dei lavori di restauro della Villa di Diomede, uno dei primi edifici ad essere scavati a Pompei, tra il 1771 e il 1775, meta fondamentale per tutti i viaggiatori ottocenteschi del Grand Tour. I 100 privilegiati sono stati guidati da tecnici e restauratori del Parco Archeologico di Pompei partecipando all’evento dal titolo ”Su il sipario! Cantiere in scena”.

I lavori e i restauri in corso – che termineranno a settembre – rientrano nell’Intervento Grande Progetto Pompei I – Restauro dell’area della necropoli di porta Ercolano e sono diretti dall’architetto Annamaria Mauro; il responsabile unico del procedimento è Armando Santamaria. Le imprese esecutrici sono la De Marco srl di Bari e la Lithos srl. di Venezia. ”L’evento si inserisce in un filone di iniziative ispirate al concetto di Archeologia Pubblica, promosse dal Pap, in collaborazione con gli operatori economici, nel caso specifico la De Marco e Lithos, che avevano proposto la loro partecipazione in sede di gara come miglioria – spiega il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Una buona pratica che può rappresentare un modello per i futuri cantieri del Parco cosi’ come di ogni sito archeologico”. La Villa di Diomede si sviluppa scenograficamente su tre livelli aprendosi con giardini e piscine verso l’antica linea di costa. E’ uno degli edifici più grandi dell’intera città con un’estensione di 3.500 metri quadrati. Entrando, si accede direttamente al peristilio, attorno a cui si dispongono gli ambienti più importanti della casa come il triclinio. Uno degli spazi più suggestivi è il bellissimo giardino al centro del quale vi era un triclinio coperto da una pergola per i banchetti estivi e una piscina.
Vicino alla porta che dava accesso alla zona di servizio sono state trovate due vittime, una delle quali aveva un anello d’oro e una chiave d’argento oltre a un tesoretto di 1.356 sesterzi.
Il passaggio dei viaggiatori del Gran Tour nella domus è testimoniato dai graffiti che riportano i nomi, come quello del Conte di Cavour. In questa domus è ambientata “Marcella” di Théophile Gautier.

E’ stato registrato dal tramonto all’alba, sul tetto dell’arco trionfale della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, mai aperto prima a un artista, il concerto ‘Mace for Milano’, che andrà in streaming gratuito lunedì 5 luglio alle 21 sul canale Youtube del producer milanese, che ha voluto sul palco con lui colleghi come Gemitaiz, Rkomi, Colapesce, Venerus, Joan Thiele, Rodrigo D’Erasmo, Enrico Gabrielli e Danny Bronzini.
Tutti insieme in un appuntamento che “è un simbolo di ripartenza”, come sottolinea Claudio Ferrante, ceo di Artist First, spiegando che il set è “un avvenimento inclusivo che per il mondo musicale vuole rappresentare un nuovo inizio, in questi mesi gli addetti ai lavori per colpa della pandemia non hanno potuto lavorare, mentre per questo live set sono state coinvolte 50 maestranze”.

E non solo: “l’evento è gratuito, senza sponsor e monetizzazione, siamo stati integralisti per rispetto ai lavoratori dello spettacolo e in omaggio a Milano, capitale dell’industria discografica”.
Non a caso, il comune ha concesso il suo patrocinio e l’utilizzo di una location mai aperta prima per un evento del genere. “Sono venuti con la modesta richiesta – scherza il sindaco Giuseppe Sala – di usare la terrazza sopra l’Arco trionfale ma abbiamo intuito la qualità della proposta”.
Il live set “rappresenta la ripartenza – aggiunge Mace, disco di platino con l’ultimo album ‘Obe’ – perché ha fatto lavorare tanti tecnici del settore, per noi a livello simbolico era forte anche questo, è stata una produzione come un concerto vero”.
Di live c’è un gran bisogno, come dice il sindaco: “Il mondo della musica ha sofferto tantissimo, è il momento di ripartire con slancio, abbiamo molti giovani in giro la sera, pensiamo anche troppi, ma non hanno la possibilità di andare per locali ad ascoltare musica e non va bene”.

Il successo dei Maneskin in Italia e nel Mondo non si ferma: dal 2 luglio fino all’8, la band romana sarà protagonista del billboard di Spotify a Times Square, con la playlist This is Maneskin. E’ l’ennesima tappa di un cammino inarrestabile per una band giovane, ma che ha già fatto molta strada: a partire dal primo concorso locale nel 2015, fino al secondo posto a X Factor Italia, per giungere alle vittorie di Sanremo 2021 e dell’Eurovision negli ultimi mesi.

“Dopo la nostra vittoria al Festival di Sanremo, eravamo entusiasti di avere l’opportunità di partecipare all’Eurovision, che è un evento musicale enorme. È stata un’esperienza incredibile, perché abbiamo incontrato tante persone da paesi diversi. È stato molto divertente ed è stato anche un ambiente sano in cui stare, non abbiamo sentito la competizione. Quando abbiamo avuto la possibilità di esibirci sul palco e di suonare durante la finale, è stata un’emozione indimenticabile per noi ed è stato fantastico poter finalmente suonare davanti al pubblico in presenza dopo due anni” hanno detto gli artisti intervistati da Spotify. E sull’incredibile successo che stanno riscuotendo in tutto il mondo: “Controlliamo costantemente le classifiche Spotify per monitorare i nostri risultati e siamo ancora increduli dei risultati pazzeschi e del grande successo che stiamo riscuotendo! Inoltre, abbiamo appena terminato un tour in tutta Europa, incontrando molti fan in ogni paese in cui siamo andati, e siamo davvero felici di questo” hanno spiegato i Maneskin.

Ha vinto il concorso Busoni nel 2001, ha suonato in grandi teatri dalla Scala al Colon di Buenos Aires e alterna l’attività concertistica con l’insegnamento al Royal College of Music di Londra, e ora Alexander Romanovsky è partito con il suo ‘Piano B’, per andare lui direttamente dal pubblico.
Con un palcoscenico mobile che si monta in 45 minuti ha deciso di girare l’Italia fino al giorno di Ferragosto suonando nei luoghi più disparati in 42 tappe diverse.

Ieri il suo tour è partito da Cernobbio, sul lago di Como, oggi è a Bellano alla foce del fiume Pioverna, domani 3 luglio al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera. il 5 sarà alla Poliambulanza di Brescia, poi allo Ieo di Milano, il 13 luglio alla Comunità dI San Patrignano a Coriano (Rimini), al Molo dei pescatori a Monterosso, nelle Cinqueterre, a Roma il 31 luglio alla Galleria Doria Pamphilj, a Napoli a Palazzo Calenda ma anche nelle carceri, in un campo di grano in provincia di Chieti.
“Ho cercato una modalità che mi permettesse di arrivare con i concerti dal vivo alle realtà sociali più diverse, per suonare di fronte alle persone che hanno sofferto o – ha spiegato Romanovsky – semplicemente sono state scosse fortemente in questo anno di privazioni”.
Così, grazie al supporto di Palazzo Monti, ha ideato Piano B, un concerto con musiche di Frédéric Chopin e Sergej Rachmaninov e preludi di viaggio composti appositamente da Nicola Campogrande.

Una targa per ricordare Giorgio Faletti è stata scoperta il 28 giugno ad Asti all’entrata della sua casa natale, in corso Torino 133. L’iniziativa è di Renata Sorba, presidente astigiana dell’Apri, Associazione piemontese retinopatici e ipovedenti, la cui mamma Erminia aveva spesso guardato Giorgio da neonato.

Con lei anche un gruppo di amici. All’inaugurazione amici, parenti e tante persone che hanno voluto bene all’eclettico artista astigiano, morto il 4 luglio 2014. “Questa casa, dove Giorgio è nato – ha spiegato la vedova di Faletti, Roberta Bellesini -, dove tutto era in comune, anche il bagno, ha influenzato tutta la sua formazione”. Definisce Faletti “un astigiano doc che ha amato la sua città e l’ha portata lontano”, il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, mentre per il giornalista Massimo Cotto “Giorgio apparteneva alla sua città, ricordarlo come uomo che sapeva fare tutto è meraviglioso”.

Non è ancora l’Umbria Jazz di sempre, quella dell’assembramento e dei concerti in piazza, ma per il festival in programma a Perugia dal 9 al 18 luglio c’è la voglia di ripartire. Il risultato è un cartellone – presentato in una conferenza stampa all’aperto, con lo sfondo dell’Arena Santa Giuliana – di livello assoluto, del tutto degno di una “normale” edizione di Umbria Jazz, pur avendo dovuto fare i conti con gli effetti di quella che gli organizzatori e le istituzioni sperano possa essere la “coda” della pandemia.

E per lanciare la volata “all’edizione che sarà ancora più splendida del 2022” come ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei. Umbria Jazz riaccende quindi luci e amplificatori con la voglia di tornare ad essere la “colonna sonora della vita normale”. Un festival “monco”, lo ha però definito il direttore artistico Carlo Pagnotta, perché non ci saranno i concerti gratuiti in piazza, i concerti in Galleria, e le Clinics del Berklee, per i quali si rimanda al 2022. È stato un anno duro, il 2020, “e per noi è stato anche un anno senza Festival, come era accaduto solo nel 1977 e negli anni 1979-1981” ha ricordato il presidente Gianluca Laurenzi. “Dopo l’inverno dell’umanità – ha però aggiunto – torniamo a fare quello che sappiamo fare meglio, ovvero dell’ottima musica con lo stesso entusiasmo di sempre. Anzi, maggiore”. Un festival che per Tesei “è un segno di rinascita e ripartenza per la regione, e che continua a far conoscere l’Umbria nel mondo”. “Un’edizione non delle tipiche di Umbria jazz – ha aggiunto – ma con grandi possibilità in più rispetto al 2020”.

Il centro di Salerno e lo splendore della costiera amalfitana: è questo il mondo di ‘Vincenzo Malinconico, Avvocato’, la nuova fiction Rai con Massimiliano Gallo nei panni del personaggio creato da Diego De Silva. La prima fase di riprese, iniziate lo scorso maggio, terminerà il 3 luglio.

La lavorazione della coproduzione Rai Fiction-Viola Film, diretta da Alessandro Angelini, è supportata dalla Film Commission Regione Campania. Inizialmente previsto per poco più di un mese, il set è infatti stato prolungato per 10 settimane grazie alla sinergia tra la FCRC e il Comune di Salerno che ha concesso il patrocinio, fornendo massima disponibilità per ogni aspetto organizzativo e logistico. Tra le principali location scelte, il Tribunale di Salerno, la Stazione Marittima, la Villa Comunale, il Palazzo Sant’Agostino, il Palazzo Genovese, il chiostro del Duomo, il lungomare cittadino e il centro storico.

Ciak anche in Costiera Amalfitana con scene a Cetara e Vietri, e ancora in provincia, a Cava De’ Tirreni, Nocera Inferiore e Nocera Superiore. La fondazione regionale Fcrc, presieduta da Titta Fiore e diretta da Maurizio Gemma, con la collaborazione del Comune di Salerno, ha assistito la produzione nella ricerca delle ambientazioni, nell’individuazione degli spazi per i reparti tecnici e artistici e nell’organizzazione logistica delle attività.
Nel cast di “Vincenzo Malinconico, Avvocato” anche Lina Sastri, Denise Capezza, Teresa Saponangelo, Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno, Luca Gallone e con Ana Caterina Morariu e Michele Placido. La serie è scritta da Diego De Silva assieme a Gualtiero Rosella, Massimo Reale e Valerio Vestoso ed è tratta dai romanzi “Non avevo capito niente”, “Mia suocera beve” e “Divorziare con stile”, editi da Giulio Einaudi Editore.