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Nato nel 1967 a L’Aquila, è scrittore e/o poeta e si guadagna comunque da vivere come docente universitario di Fisica. Viaggia con riluttanza e dolore per lavoro e nel tempo e ne ricava spunti per la sua scrittura. Dopo decenni di gestazione letteraria nel 2018 partecipa al Premio InediTO – Colline di Torino vincendolo con il racconto Parole e Patate inserito in questa raccolta. Da allora la sua scrittura si condensa per intrinseca anarchia in forme più poetiche (sta lavorando a una silloge dal titolo La maglia a pallini).

In questa raccolta di racconti, sua opera prima, leggerete pagine strappate da un diario di un bambino degli anni settanta nell’Italia di mezzo, e poi una storia dalla temporalità discronico caotica di una famiglia Istriana tagliata dalle linee di faglia di foibe e alterne pulizie etniche. A seguire un “a-fresco” esteso della piazza di Jaffa dove si intrecciano storie non comunicanti di ebrei e musulmani. E poi, con una serie di salti di immagine e leggere variazioni di stile deliberatamente disorientanti, la raccolta si chiude con una collezione, rimasticazione autobiografica, di appunti di viaggio reali o dell’anima. Eppure una linea rossa si trova: il mare, la guerra come stato dell’anima, l’amore, il rosso della voluttà, l’infanzia, il racconto in prima persona, il pensiero altro, sono i canoni su cui l’autore divaga.

La ribelle primavera del 2030 di Enrico Casartelli ha come protagonista Isabelle, diffidente e scettica verso quel mondo tecnologico e robotico nella quale è immersa, svolge l’attività di guida turistica nella cittadina di Nemi, sui colli laziali. Lavora nei weekend e ogni metà settimana trascorre due giornate di riposo presso l’agriturismo della madre, in Toscana, o a Milano, dove abita il fidanzato Luca, dedito invece ai benefici che la tecnologia ha portato.

Ma cosa succede quando due visioni così differenti si incontrano? Il romanzo affronta le dinamiche di una società del futuro legata a una tecnologia sempre più evoluta e pervasiva che porterà a differenti esiti: il rifiuto, l’indifferenza, il timore, l’utilizzo intelligente, o, contrariamente, la fuga dal mondo reale, il rifugiarsi in un guscio protettivo in cui l’assistente virtuale, la robotica umanoide e l’intelligenza artificiale diventano le uniche compagne. Quest’ultima tipologia umana saprà gestire le problematiche reali e intime come un naturale desiderio di maternità che nasce dalla protagonista del romanzo? E l’intera comunità come si difenderà da uno spionaggio tecnologico sempre più pressante, invasivo e capace di carpirne i più reconditi desideri ed esigenze? Il lettore, inoltre, si troverà di fronte a una profonda coscienza ecologica in una Milano “green”, aperta e multiculturale, e in una Toscana nella piena bellezza del proprio ambiente tramite un connubio vincente tra l’utilizzo della tecnologia e il rispetto della natura.

L’AUTORE

Enrico Casartelli è nato nel 1955 e vive a Como. Ha lavorato in una multinazionale americana per più di vent’anni, ricoprendo differenti ruoli manageriali e commerciali nell’area dei servizi informatici e nella formazione. Attualmente è libero professionista, alterna attività commerciali con consulenza e docenza in marketing e comunicazioni web, gestione del personale e tecniche di vendita. Laureato in Ingegneria Elettronica, ha tenuto diversi interventi di Gestione Progetti ed è stato responsabile commerciale di Master Post Universitari. Ha pubblicato nel 2013 il romanzo La vita in una conchiglia (Editore Sensoinverso), nel febbraio 2015 Un nove corre in internet (Robin Edizioni), nel maggio 2016 Il vecchio ciliegio di Manhattan (Robin Edizioni), nel settembre 2017 Villa Sofia (Robin Edizioni) e nel settembre 2018 La ribelle primavera del 2030 (Robin Edizioni).