Cade nel Parco delle chiese rupestri e non poteva che essere così. Ho scoperto dell’esistenza di Montescaglioso perché sono appassionata ai luoghi di culto e, nella mia visita a Matera città capitale europea della cultura, ho saputo che qui ce ne sono diversi e tutti pieni di storia e molto belli.
La città dei monasteri la chiamano. Sì perché, fra intatti e meno intatti, qui ce ne sono ben quattro. Parliamo del convento femminile della Santissima Concezione del Sedicesimo secolo; del Il convento dei Padri Cappuccini sempre dello stesso periodo; il convento di Sant’Agostino e, soprattutto, l’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Il mio viaggio da qui è iniziato. Da questa struttura del Dodicesimo secolo. Il maestoso portale della chiesa e quelli del monastero sono stati costruiti da Altobello ed Aurelio Persio. Il campanile normale svetta sul complesso monastico. Si può vedere ancora la sua lanterna così come si possono vedere i resti della costruzione originale che fu modificata nel 1590. Quasi un secolo dopo viene costruita la cupola a cilindro. Nel corso del tempo, mi hanno raccontato gli abitanti di qui, il coro in legno e l’altare in marmo sono stati portati a Lecce e nella cattedrale di Matera. E poi il monastero permette di vedere i suoi bellissimi chiostri, la biblioteca. Insomma non è un caso se questo posto è uno dei più visitati della Basilicata. Poi usciti fuori possiamo vedere la chiesa Madre con gli affreschi di Mattia Preti e tutta la bellezza della natura che c’è lì intorno.

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