Tag

Calabria

Browsing

Ore 17:33

Tu che scavi, scavi, scavi..
E dopo aver creato il buco lo colmi di ebbrezza, miseria e squallore.
La personificazione del luogo che diventa compagno. L’incessante desiderio di fuggire, l’amarezza della lontananza, l’ansiogeno ritorno e ancora la constatazione dell’involuzione che delude e, al contempo, placa.
Il rinnovamento agognato per anni, ti ha reso quasi aristocratico.
Ben abbigliato, pulito e pettinato; te ne rimani lì a fissarci tutti. Increduli e invidiosi critichiamo la tua parvenza. Ma cosa possiamo fare se pochi anni addietro eri luogo di stolti e puttane.
Fetido, sporco e denigrato. Ma i figli tuoi son cresciuti sgomitando, cercando di lavare via l’odore.
Si può cancellare l’odore di un padre?
Perché, sì, i diversi continuano a rimanere tali pur confondendosi nel mondo e associandosi a chi non li riconosce per omologarli alla società dell’OVVIO.
L’andirivieni quotidiano ha il fine di ricongiungerci.
Allo STOP: fermi tutti! Questa è terra santa!
Benedetti da un Dio che ci ha plasmati più forti e caparbi.
Meritevoli di esserne usciti indenni e colti.
Colpevoli di non averti apprezzato abbastanza e nel giusto tempo.
Ostinati nel rimediare.
Il vicolo incanala la corrente come a volerci spazzar via. E se piove sale al naso la terra. Un acre effluvio di vicende passate e sepolte. Dove il vecchio redarguisce il giovane pur non essendo uno stinco di santo.
La regola della sopravvivenza salva la vita nell’omertà del “non detto”. Mentre “il detto” è cronaca rosa spifferata dalla loggia dirimpetto con fare eloquente misto a diffidenza verso la discrezione dell’interlocutore. L’arte della strada mescolata alla retorica.
Una filosofia folcloristica che porta il tuo nome: U QUARTÌ.

La prima attività del progetto Pollino More Experiences promosso dall’Ente Parco Nazionale del Pollino in collaborazione con Officine delle Idee Società Cooperativa Sociale, che si è tenuta dal 13 al 15 ottobre e che ha visto giornalisti, opinion leaders, filmaker attraversare il Parco Nazionale del Pollino in lungo e in largo, dalla Basilicata alla Calabria, da nord a sud e viceversa, ha rappresentato un importante momento di conoscenza e promozione territoriale.

Tutti i partecipanti sono rimasti colpiti ed entusiasti della bellezza dei luoghi visitati, ma soprattutto stupefatti dalla complessità e dalla ricchezza di espressioni e di opportunità turistiche che il territorio del Parco può offrire. Hanno avuto modo di apprezzare non solo gli aspetti naturalistici e le bellezze paesaggistiche, che arricchite dalle sfumature autunnali hanno colorato il viaggio, ma anche i centri storici, le comunità, le tradizioni, la cultura arbereshe, l’antropologia e l’enogastronomia.

Certo in tre giorni si è potuto vedere solo una piccola parte delle risorse turistiche del territorio, ma di sicuro si è riusciti a rappresentare la complessità e la varietà dell’offerta turistica e quindi segnalare alcuni dei turismi possibili: dal turismo religioso (visitando alcuni dei Santuari più significativi), al turismo naturalistico (attraversando il cuore del Parco da nord a sud e viceversa e ammirando i Pini Loricati); dal turismo sportivo e d’avventura (il torrentismo nella valle del torrente Raganello ed il rafting nella valle del Fiume Lao) al turismo enogastronomico (con la degustazione dei prodotti tipici). Per soffermarsi, poi, sul turismo esperienziale quello dei centri storici, dell’antropologia, dei paesi arbereshe, dell’accoglienza.

In sostanza, si è voluto rendere visibile l’anima di un territorio che unisce un contesto naturalistico unico con comunità eterogenee, luoghi senza tempo, dove l’identità e le tradizioni sono un valore imprescindibile.

Percorrendo, fisicamente e sensorialmente, un ambiente vasto che ha alternato a paesaggi montani e centri storici, improvvisi e mozzafiato, all’orizzonte, scorci di mare.

Questa prima parte rappresenta solo l’inizio del progetto che continuerà anche nelle prossime settimane con una serie di attività che coinvolgeranno tutti i paesi del Parco Nazionale del Pollino, per valorizzare e promuovere un territorio che, seppure già ampiamente conosciuto e amato, ha ancora tantissimo da raccontare a livello nazionale ed internazionale.

Il Parco Nazionale del Pollino, come sottolinea il Presidente On. Domenico Pappaterra, con questa iniziativa vuole ulteriormente affermare la sua politica di sviluppo sostenibile da sempre incentrata sul coinvolgimento di tutta la popolazione residente nei comuni del Parco, creando rapporti sinergici e virtuosi tra il patrimonio ambientale e i centri storici; tra l’offerta turistica, naturalistica ed antropologica, per determinare forme di sviluppo e di crescita orizzontale quindi sostenibili in tutti i segmenti della società.

POLLINO MORE EXPERIENCES, IL VIAGGIO DI SCOPERTA E RACCONTO È SOLO ALL’INIZIO.

“Ciak Weekend – 48 h per raccontare un luogo” non smette di stupirci! L’ultimo prodotto di questa prima edizione, che si è tenuta dal 9 all’11 dicembre 2016 a Roseto Capo Spulico, porta la firma del collettivo SilverNut, composto da Matteo Campanaro e Giulio Noce. Purtroppo a poche ore dalla fine del concorso i due partecipanti hanno dovuto ritirarsi per motivi personali. Ma, nonostante tutto, la redazione di Leggoscrivo ha voluto valorizzare e promuovere il lavoro del collettivo. Ed ecco che ve lo presentiamo!

Il Ritorno è un corto che racconta di Federico II tornato dal passato a Roseto Capo Spulico per amminarne le affascinanti bellezze naturalistiche e la sua storia, ancora viva nel ricordo dei suoi abitanti, turisti e viaggiatori passeggeri. Si sofferma sui luoghi che lo hanno ospitato: dal suo castello, dove si ferma ad ammirare il mare cristallino, ai vicoli del paese, con le sue strettoie e le sue piazze. Un breve viaggio tra i colori di un posto magico, dall’alba al tramonto.

Non vi resta che dare un’occhiata!

Buona visione a tutti

Sara è il titolo del cortometraggio realizzato per la prima edizione del concorso “Ciak Weekend – 48 h per raccontare un luogo”, realizzato nel comune di Roseto Capo Spulico dai registi Tore Iantorno Asta e Pino Torcasio, un viaggio filmico tra passato e presente, sulle tracce di Federico II e la mitologia legata ad esso. A partecipare un vero e proprio cast di professionisti come Maria Grazia Aiello e Paolo Mauro, entrambi talenti locali.

Un prodotto interamente girato in bianco e nero, dal fascino autentico, ricco di spunti.

Adesso non ci resta che augurarvi buona visione e di seguire le nostre novità! In cantiere molte idee per la seconda edizione.

Vi presentiamo un’altra creazione, realizzata per la prima edizione di Ciak Weekend – 48 h per raccontare un luogo. Uno spot realizzato da Gianluca Salerno, un giovane regista in erba, che insieme alla sua co – regista Melissa Salerno, hanno dato vita a un viaggio sensoriale alla scoperta dei luoghi, ma soprattutto delle esperienza che il comune di Roseto Capo Spulico offre ai suoi tutristi e ai suoi viaggiatori. Un contributo fresco, adatto per la promozione del territorio e della sua tradizione.

Lo spot ha l’obiettivo di raccontare l’esperienza di un turista ideale nel paese di Roseto Capo Spulico. Attraverso un ritmo incalzante le immagini scorrono verso lo spettatore che rimane incuriosito dalle bellezze che il luogo offre al suo sguardo. Il video dà un assaggio del luogo e delle sue bellezze, un assaggio da poter gustare con lentezza, ma solo una volta arrivato sul posto.

Buona visione e date un’occhiata ai cinque video realizzati per questa bellissima esperienza.

Un weekend per raccontare Roseto Capo Spulico, le sue bellezze e la storia che avvolge il borgo, immerso nella magia di Federico II e della mitologia legata ad esso. È questa la sfida in cui si sono
cimentati cinque videomakers di diversa provenienza che, da venerdì 9 a domenica 11 dicembre 2016, hanno trasformato i vicoli del centro storico e le location più suggestive in un set cinematografico a cielo aperto. Un concorso alla sua prima edizione, nato dal desiderio di ricostruire la memoria collettiva, valorizzare le eccellenze del territorio e stimolare una lettura dei
luoghi assolutamente inedita.

Il Futuro è nella Storia (di Leonardo Calvano) from Ciak Weekend on Vimeo.

“Ciak weekend – Realizza un video in 48 h”, un progetto che s’inserisce tra gli eventi della manifestazione “Serenate a Federico – Incontri d’Autunno”, ideato dalla redazione del portale
www.leggoscrivo.com, promosso dal Comune di Roseto Capo Spulico, Officine delle Idee, con il patrocinio del dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical e di Calabria Film Commission, porta
con se’ l’obiettivo di promuovere il turismo esperienziale e far scoprire, attraverso le risorse identitarie e la voce delle comunità, l’anima dei nostri territori.

Salvatore Iantorno Asta accompagnato dall’attore e co-regista Pino Torcasio, Leonardo Calvano, Francesco Cristiano, Antonio Martino e Gianluca Salerno: sono questi i nomi dei registi e aspiranti tali che con creatività e stile da vendere hanno regalato al borgo di Roseto un fine settimana all’insegna del cinema e dello storytelling, coinvolgendo attivamente gli abitanti del posto, i veri
protagonisti dell’iniziativa. C’è chi ha scelto di ripercorrere le linee del genere documentaristico, chi lo spot di promozione
territoriale, chi invece ha costruito un corto e ci ha regalato una visione nuova della storia, importante perché alla base delle nostre radici, ma anche metafora essenziale per le nuove generazioni.
“Il futuro è nella storia” è infatti il titolo del video realizzato da Leonardo Calvano, il vincitore del concorso. Un corto/spot che racconta di un giovanissimo astronauta appena atterrato con la sua navicella spaziale sulla spiaggia di Roseto. Lo stesso che esplora il borgo, imbattendosi nei suoi abitanti, tutti appartenenti alla vecchia generazione. “La volontà è stata quella di voler sottolineare come il futuro della generazione di Gabriele Madormo, il protagonista del mio lavoro, risieda proprio nella valorizzazione del passato. Un dualismo generazionale – ci racconta il videomaker – che è proficuo e che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto, un momento di confronto, necessario al futuro, che è in mano ai giovanissimi”.

Ma non sono mancate le sorprese! Il presidente di Giuria, il professor Bruno Roberti insieme al Caporedattore di Cronache delle Calabrie Francesco Graziadio, con l’assenso degli altri
componenti, hanno deciso di assegnare ad Antonio Martino, vincitore del premio Ilaria Alpi 2007, una menzione speciale. Un plauso per l’idea di regia e la forza documentaristica della sua
produzione, dal titolo “Radici”.

Per info e contatti:
[email protected]
www.quilafesta.it/serenateafederico
Fb: Serenate a Federico – Incontri d’Autunno

Un prodotto che si concentra sui dettagli del borgo e della sua storia, fra il reale e l’astratto, fra quello che si vede e quello che si può soltanto immaginare, in un filo logico “attraverso i sentieri del tempo e degli uomini, tra il respiro della terra e l’orizzonte sottile, baciati dal sole”.

Il titolo è Wonderful Habits – Meravigliose abitudini ed è il video – spot realizzato dal videomaker cosentino Francesco Cristiano, che insieme ad altri quattro partecipanti, è stato uno dei protagonisti della prima edizione del concorso “Ciak weekend – Realizza un video in 48 h” che si è svolto nel borgo di Roseto Capo Spulico dal 9 all’11 dicembre 2016, per regalare alla sua comunità uno sguardo e una visione inedite di un luogo ricco di storie, tradizioni e forte identità.

Vi auguriamo buona visione!

Per restare aggiornati tenete d’occhio anche la nostra pagina facebook

Un weekend per raccontare Roseto Capo Spulico, le sue bellezze e la storia che avvolge il borgo, immerso nella magia di Federico II e della mitologia legata ad esso. È questa la sfida in cui si sono
cimentati cinque videomakers di diversa provenienza che, da venerdì 9 a domenica 11 dicembre 2016, hanno trasformato i vicoli del centro storico e le location più suggestive in un set cinematografico a cielo aperto. Un concorso alla sua prima edizione, nato dal desiderio di ricostruire la memoria collettiva, valorizzare le eccellenze del territorio e stimolare una lettura dei
luoghi assolutamente inedita.

“Ciak weekend – Realizza un video in 48 h”, un progetto che s’inserisce tra gli eventi della manifestazione “Serenate a Federico – Incontri d’Autunno”, ideato dalla redazione del portale
www.leggoscrivo.com, promosso dal Comune di Roseto Capo Spulico, Officine delle Idee, con il patrocinio del dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical e di Calabria Film Commission, porta
con se’ l’obiettivo di promuovere il turismo esperienziale e far scoprire, attraverso le risorse identitarie e la voce delle comunità, l’anima dei nostri territori.

Salvatore Iantorno Asta accompagnato dall’attore e co-regista Pino Torcasio, Leonardo Calvano, Francesco Cristiano, Antonio Martino e Gianluca Salerno: sono questi i nomi dei registi e aspiranti tali che con creatività e stile da vendere hanno regalato al borgo di Roseto un fine settimana all’insegna del cinema e dello storytelling, coinvolgendo attivamente gli abitanti del posto, i veri
protagonisti dell’iniziativa. C’è chi ha scelto di ripercorrere le linee del genere documentaristico, chi lo spot di promozione
territoriale, chi invece ha costruito un corto e ci ha regalato una visione nuova della storia, importante perché alla base delle nostre radici, ma anche metafora essenziale per le nuove generazioni.
“Il futuro è nella storia” è infatti il titolo del video realizzato da Leonardo Calvano, il vincitore del concorso. Un corto/spot che racconta di un giovanissimo astronauta appena atterrato con la sua navicella spaziale sulla spiaggia di Roseto. Lo stesso che esplora il borgo, imbattendosi nei suoi abitanti, tutti appartenenti alla vecchia generazione. “La volontà è stata quella di voler sottolineare come il futuro della generazione di Gabriele Madormo, il protagonista del mio lavoro, risieda proprio nella valorizzazione del passato. Un dualismo generazionale – ci racconta il videomaker – che è proficuo e che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto, un momento di confronto, necessario al futuro, che è in mano ai giovanissimi”.

Ma non sono mancate le sorprese! Il presidente di Giuria, il professor Bruno Roberti insieme al Caporedattore di Cronache delle Calabrie Francesco Graziadio, con l’assenso degli altri
componenti, hanno deciso di assegnare ad Antonio Martino, vincitore del premio Ilaria Alpi 2007, una menzione speciale. Un plauso per l’idea di regia e la forza documentaristica della sua
produzione, dal titolo “Radici”.

Per info e contatti:
[email protected]
www.quilafesta.it/serenateafederico
Fb: Serenate a Federico – Incontri d’Autunno

Tutti qui possiedono un catoio, piccole cantine sotterranee costruite nella roccia, ed è qui che si fa il vino, i dolci con il mosto, come la mostarda e il vino cotto, seguendo alla lettera le antiche ricette tramandate dai nonni, ed è qui che la gente si riunisce attorno a un tavolo per condividere e assaporare il tepore di un piatto e di un bicchiere di rosso di Palizzi, corposo e “incline” all’invecchiamento. Viti, viti dappertutto, fiore all’occhiello di un paesino nel sud più profondo della Calabria.


palizzi

Immerso in una superba natura, il borgo è abbarbicato a una rupe d’arenaria ai piedi dell’imponente castello e affascina subito per il suo centro medievale unico: “palazziate e solarate” di fantasiose soluzioni architettoniche, sottopassaggi, scalette e tetti di tegole ricurve, proprio come quelle che disegnavo da bambina, le uniche che conoscevo, giuste per le mie casette in Canadà, dove il sole splendeva sempre, gli alberi erano in fiore e le rondini volavano alte.

Ma torniamo al vino e alle sue tonalità marcate, da sempre il principe assoluto di Palizzi, inebriante e generoso in tutte le sue varianti. Me ne offrono un bicchiere durante la visita guidata tra le vie del centro storico e i catoi del paese. Lo assaporo con gusto e con aspettativa, molti mi avevano già parlato di queste tonalità e perciò era necessario constatare di persona. Insieme a me un gruppo di tedeschi ha sulle guance la tonalità del rosso rubino; sono felici ma parlano una lingua talmente incomprensibile che non capisco nemmeno una parola. Mi basta osservare i loro occhi che ridono, i movimenti del corpo e la gestualità, per comprendere il loro stato d’animo, o almeno credo.

Decido di seguirli, di accodarmi a loro, sono curiosa perché hanno intenzione di percorrere lo stesso cammino che fece Edward Lear alla fine del 1500, che realizzò un diario di disegni, collezionando panorami e centri storici italiani. Attraversiamo il ponte schiccio e passeggiamo nei vicoli del paese, ogni tanto non posso fare a meno di alzare lo sguardo e osservare il castello sulla rupe, protettore del borgo e dei suoi cittadini. Arriviamo ed è una festa, gli abitanti ci accolgono con entusiasmo, ci sediamo intorno al tavolo ed è subito come essere a casa. Edward Lear in quelle linee del centro storico di Palizzi ci aveva visto lungo, un luogo che resta dentro. Cercherò di tenerla a mente così Palizzi, il vino, la gente.