Ci sono luoghi dove la natura ha creato scenografie d’arte, dove gli elementi naturali sembrano essere creati dalla mano di un artista e dove tutta l’area circostante sembra emanare un’energia ancestrale tale da farci provare emozioni e sensazioni inaspettate.Da diversi anni si parla di filosofia new age, di un avvicinarsi alle cose del mondo considerando ogni componente naturale umana, animale, vegetale, materiale in grado di esprimere delle energie a volte taumaturgiche, a volte semplicemente emotive.
In un percorso teso a ripristinare un rapporto orizzontale tra uomo inteso come umanità (uomini e donne) e la natura intesa come l’insieme delle sue componenti (flora, fauna e minerali ovvero le rocce) alla ricerca di un perfetto equilibrio in grado di generare campi di energia positivi, utilizzando come catalizzatori gli elementi come l’acqua, le rocce e l’aria.
Le rocce proprio loro da sempre considerate dalla scienza come un elemento energeticamente statico, sono realmente l’elemento naturale usato dalle civiltà di sempre per avvicinarsi a Dio o al mondo del soprannaturale, innalzando grazie a loro costruzioni sempre più grandi, dalle Piramidi ai templi Maya, insieme alle rocce che ricordano forme antropomorfe e delle quali si ignora l’origine tra le quali i monoliti e le costruzioni come Stonehenge o come i Moa dell’isola di Pasqua.
C’è una parte dell’umanità che specialmente nel passato ha cercato di dare alimento alla propria anima ritirandosi in luoghi impervi ritenuti in grado di esprimere un contesto energetico più forte.
A questo non si sottraggono nemmeno le religioni attualmente più praticate. Pensiamo alla scelta dell’ubicazione dei monasteri basiliani, ebbene ancora oggi a distanza di secoli è possibile sentire quei posti come diversi da altri luoghi in grado di farci riappropriare della nostra anima. Questo articolo è l’inizio di un percorso che tappa per tappa cercherà di accompagnarvi in luoghi dall’atmosfera e dalle origini misteriose, in un viaggio emotivo alla ricerca di un rapporto più forte e profondo con la natura e con il contesto primordiale del nostro pianeta.
Il viaggio comincia nella provincia di Cosenza, a Campana, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, dove è ubicato uno dei siti più interessanti le cosiddette Pietre dell’Incavallicata. Magnifiche sculture naturali le cui origini sono intrise di mistero, da una parte coloro che ritengono siano opera dei fenomeni atmosferici, dall’altra chi, in modo forse fantasioso, pensa che possano essere state scolpite dagli uomini. Accanto a questo elefante di roccia c’è un’altra imponente roccia che ricorda un guerriero dalle vestigia orientali, ma la cosa più straordinaria è un profilo umano che si scorge osservando lateralmente la pietra dell’elefante La simbologia di questa pietra racchiude vari elementi tutti rivolti verso direzioni diverse a scrutare i diversi orizzonti.
Il silenzio che ammanta questo luogo, seppure posto a poche centinaia di metri dalla strada provinciale, lo spazio visivo che lo circonda irradiano emozioni ancestrali, in grado di proiettarci in una dimensione completamente nuova.
Chiudendo gli occhi per un attimo è facile suggestionarsi e andare indietro nel tempo o avanti nella fantasia per incontrare e vivere storie leggendarie di antiche civiltà scomparse oppure viaggiare fantasticamente verso dimensioni ignote.